Nel 1964 l’Ufficio Studi del Servizio Materiale e Trazione FS sviluppò un nuovo progetto di locomotiva di elevata potenza e prestazioni in grado di svolgere servizio su treni rapidi ed espressi: nacquero così le locomotive E.444. Costruite in 117 esemplari da vari costruttori tra gli anni ‘60 e ‘70 del ‘900, furono soprannominate “Tartarughe”.
Il primo prototipo, E.444.001, venne consegnato nel luglio 1967. Molti cambiamenti furono apportati rispetto ai primi quattro prototipi sulle locomotive di serie: i motori vennero portati ad una potenza installata di 4200 kW e i carrelli furono sostituiti con altri adatti alla velocità di 200 km/h. L’esercizio su nuove linee veloci mise in luce la necessità di un ammodernamento tecnico delle macchine, per cui, a partire dal 1984, le FS decisero di adottare una serie di modifiche sostanziali dei mezzi in circolazione e l’aggiornamento tecnologico dei sistemi di bordo. Le modifiche riguardarono anche le cabine di guida che vennero radicalmente trasformate con un frontale più moderno e con interni più confortevoli per il Personale. I nuovi colori adottati furono il rosso e il grigio.
Con la consegna nel 1989 della E.444.046, il nome del gruppo venne cambiato in E.444R, dove la R sta per “Riqualificazione”. Dal 2000, con la nascita di Trenitalia, queste locomotive hanno adottato la livrea XMPR e per 4 esemplari la livrea “Eurostar City Italia”. Nel 2019 le FS hanno deciso di ritirare dal servizio le E.444R. Fondazione FS Italiane ha salvaguardato alcune unità per l’effettuazione di treni storici.
La E.444.069, costruita da Casaralta-Italtrafo nel 1973, è stata l’ultima macchina ad essere riqualificata nel 1997. Ha circolato fino al 2018, anno in cui è stata accantonata nello scalo ferroviario di Surbo, per poi essere recuperata nel 2023 per fini museali.